Difficile farsi accettare in visita a questa pregiata cantina.
Giunta sulle colline confinanti con la Slovenia, la figlia di Josko ci accoglie…e ci fa visitare i vigneti , dove troviamo il padre intento a lavorare, e ci racconta dei suoi vigneti che la sua famiglia coltiva nei 15 ettari di terreno.
Negli anni ’90 il padre volle creare un habitat migliore attraverso l’inserimento di alberi, e con nidi e lago artificiali.
I suoi vini non hanno la certificazione Bio, perchè se c’è il rispetto della natura non c’è bisogno di marchi.
Rispettare il ciclo della vigna e limitare l’intervento dell’uomo. Le uve vengono raccolte quando sono veramente mature, ad ottobre perchè se l’uva è buona, non c’è bisogno di aggiungere altro.
Un periodo di vinificazione tradizionale, un viaggio in California.
Josko capì che solo con le bucce e senza lieviti il vino manteneva il sapore dell’uva che lo aveva prodotto.
Nel 97 produsse la prima Ribolla senza lieviti che sapeva finalmente di Ribolla. Eliminato l’acciaio, senza controllo delle temperature, l’uva fermentava in grandi tini senza aggiungere niente.
Nel 2001 il passaggio alle anfore, con macerazione lunghissima.
Di argilla cotta, coperte con sabbia e calce per creare un guscio protettivo.
Durante la fermentazione, sei follature giornaliere.
A primavera la svinatura, grandi botti per 15 giorni ed ancora in anfora per sei mesi.
In Settembre l’affinamento in grandi botti di rovere per 7 anni (Le Riserve 14 ): Sette è il numero da sempre ritenuto magico, misterioso fin dall’antichità: 7 pianeti,7 giorni della settimana, 7 le Meraviglie del mondo; 7 i Vizi capitali; 7 i colori dell’Arcobaleno, 7 le Note musicali………e pensare che le cellule umane si rinnovano ogni 7 anni!
Quindi…non ci resta che andare all’assaggio!
I bianchi macerativi di Gravner sono impegnativi, estremi.
Sicuramente non sono vini da tutti i giorni!
I vini veri, naturali, dividono.
Anni fa andava di moda la barrique, adesso la barrique è out.
Facile intuire che con il tempo le opinioni e i gusti possono cambiare…anche se è preferibile restare aperti sia alle novità che al passato: ogni vino racconta il territorio e il periodo in cui è nato.
Il mondo del vino sembra innegabilmente legato alla moda: ora i bianchi macerati fanno tendenza.
Sono i cosiddetti “orange wine” (il quarto colore), aranciato o ambrato così invitante, e i profumi ricchissimi, complessi e aromatici.
Vino fermentato sulle bucce, servito a temperatura ambiente come i vini rossi.
Degustiamo questi vini bianchi, che si evolvono nel bicchiere (senza stelo e dalla apertura ampia) di minuto in minuto.
Richiami dalla frutta matura alla frutta secca come mandorle e canditi, al miele, alle spezie (ginger, zafferano), dalle erbe aromatiche (balsamico) e qualche volta al fieno e ai fiori appassiti,
Ancora si trova del tabacco, note del tè, legno.
In bocca sono intensi con struttura, potenza e lunghezza. Percepiamo un bel tannino ma perfettamente equilibrato con la morbidezza. ( L’elemento alcolico induce ad una percezione che tende verso la dolcezza). Una nota piacevolmente amaricante nella Ribolla.
Una caratteristica interessante dei vini di Gravner è che riescono molto bene in ogni tipo di annata, poi c’è la botrite nobile ad impreziosire alcuni millesimi.
-“Breg” Anfora anno 2008 Igt Venezia Giulia bianco
E’ un blend: Sauvignon Blanc, Chardonnay, Pinot Grigio, Riesling.
– Ribolla Igt Venezia Giulia anno 2009 e 2010 (botrite)
-“Breg” 2005 Igt Venezia Giulia rosso (Pignolo)
Richiede molto invecchiamento. Note olfattive balsamiche, prugna secca disidratata, spezie. Tanto tannino che ti rimane in bocca.
Vini importanti e mai uguali.
Assaggi unici e irripetibili!