Oggi il mio viaggio in Umbria inizia con una delle cantine storiche umbre: Lungarotti
Fondate negli anni ‘60 da Giorgio Lungarotti, le omonime cantine Lungarotti rappresentano da decenni un punto fermo e indiscutibile nella scena vitivinicola…umbra e non solo!
Dopo il tour della cantina, passiamo alla degustazione:
-“Torre di Giano-Vigna il Plinio” 2012 (trebbiano vermentino e grechetto) solo il 30 % fa passaggio in barrique. Profumo di F rutta gialla matura,ananas, erbe aromatiche e… oserei dire la mitica foglia di bosso!
-“Aurente” 2015 (Chardonnay 100% barricato) : i profumi primari lasciano il posto al cioccolato bianco, alla vaniglia e al burro… un classicone.
-“San Giorgio” col dipinto ti Raffaello in etichetta (blend di Cabernet Sauvignon, Sangiovese e Canaiolo). Dal sentore vegetale che in bocca ritorna con la sensazione di masticare un bel peperone verde!
-“Montefalco Sagrantino” da uva sagrantino ( 1 anno in barrique e tre in bottiglia): granato all’unghia, al naso floreale di viola e poi mora e liquirizia dolce.
Ma ecco che la mia attenzione viene richiamata da uno dei fiori all’occhiello dell’azienda Lungarotti.
Un prodotto da 50mila bottiglie l’anno.
“Torgiano Rosso Riserva DOCG – Rubesco Vigna Monticchio” anno 2011
Alcool: 14,5 % Vol. (Sangiovese 70% e Canaiolo 30%)
Pluripremiato, in particolare quest’annata 2011:
Gambero Rosso 3 BICCHIERI
AIS 4 Viti
JAMES SUCKLING 95/100
ROBERT PARKER 92/100
WINE SPECTATOR 91/100
Bibenda 5 Grappoli
Veronelli Star 3
Espresso 5 bottiglie
Il nome Rubesco significa dal latino “arrossire”, mentre in etichetta troviamo un bassorilievo raffigurante la vendemmia, particolare della Fontana Maggiore di Perugia.
Parliamo di un vino rosso da lungo invecchiamento (un vino che se ben conservato puo’ durare anche 30/ 35 anni) prodotto con uve Sangiovese in purezza raccolte a metà ottobre.
Fermentazione in acciaio con macerazione sulle bucce per 25-28 giorni e affinamento parte in botti grandi e parte in barriques di rovere di vari passaggi per circa 12 mesi. Assemblato e a riposo per 5 anni in bottiglia.
Procedura che rende questo Rosso rubino profondo, molto complesso.
Profumo intenso, elegante, ricorda la visciola e delicati richiami alla violetta.
Frutti rossi di marasca e mora si perdono in profumi terziari di cacao amaro e caffe tostato, nonchè speziati di pepe e chiodi di garofano.
Mi ricorda tanto la liquirizia, quella pura.
Al palato è caldo e strutturato: un sorso che ti riempie il palato. Tannino morbido e vellutato.
Ritorna in bocca il frutto e leggermente balsamico di menta.
Di una vivace freschezza e dal tannino intrigante.
Persitente e con finale speziato, cosa che mi suggerisce piatti di carne…di uguale intensità olfattiva e persistenza (tartufo umbro), o con richiami speziati di pepe o ancora formaggi della zona stagionati e quindi con la stessa ‘concentrazione’.
Devo dire che il Rubesco mia proprio affascinato, lasciandomi sensazioni veramente irripetibili!