Viniveri 2019 – Appunti sparsi…

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Location ormai collaudata, spaziosa …anche se faceva un po’ freddino.

Tavoli vino disposti molto bene dal punto di visto logistico e di percorso: mi hanno agevolato nel percorso gustativo e nel confronto.

L’inizio del mio “giretto esplorativo” è stata per i cosiddetti vini macerati bianchi, il bianco vinificato come il rosso.

Anche se l’ ‘orange’ ormai è diventata una pratica diffusa, partiamo dal territorio per eccellenza più vicino a noi: il Friuli.

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LA CASTELLADA

Dieci ettari nel Collio DOC a Oslavia con 25000 bottiglie l’anno.

Assaggiamo la “Ribolla Gialla 2013” : uno dei primi vitigni vinificati “orange” grazie alla sua buccia spessa che permette 60 giorni di macerazione, e poi affina in grandi botti.

Mi è piaciuto molto il “Bianco della Castellada” 2013 (50% pinot grigio, 30% chardonnay, 20% sauvignon) con solo 4 giorni sulle bucce e affinamento in barrique per 12 mesi. Un bianco molto versatile.

Si è distinto il bianco riserva “VRH 2009″ composto da 1/3 di sauvignon e 2/3 di chardonnay. Grande aromaticità, sentore di albicocca secca, potente in bocca.

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PRINCIC DARIO

Anche qui 10 ettari nel collio Goriziano per una produzione di 30.000 bottiglie l’anno.

Macerazioni di 60 giorni eccetto il pinot grigio che avendo la buccia fine permette soste sulle bucce più ridotte (8 giorni).

Dopo l’assaggio dell’autoctono Jakon Friulano, incuriosita dalla visione di un bellissimo colore buccia di cipolla ramato, mi faccio versare il “Pinot grigio 2015″.

Il mio interesse finale però si rivolge al “Trebez IGT VG 2015” (chardonnay, sauvignon, friulano), un grande vino di sostanza!

Si perchè non c’è bisogno di accompagnamento per questi vini, non hanno bisogno di cibo: riempiono il palato e sprigionano la potenza del terroir.

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ZIDARICH

Otto ettari nel Carso triestino. Cambiano terroir e vitigni autoctoni – IGT Venezia Giulia.

“Vitovska 2016” macerato in tini di legno: riconoscibile al naso, sa di roccia e Carso. “Vitovska Kamen 2016″ affinato in tini di pietra.

Malvasia 2016 dall’essenza di erbe aromatiche, “Malvasia Lethe 2015” da vigne vecchie.

Vini che mi hanno accolto in un abbraccio, caldo ed elegante!

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RONCO SEVERO

Undici ettari sul Collio a Prepotto.

I vini fanno una macerazione di 60 giorni sulle bucce (ecetto il pinot grigio di un bel rosa ramato che ne fa 38 gg).

Dopo la “Ribolla gialla 2016”, mi colpise il “Severo bianco 2003″, blend di 60% friulano, 30% chardonnay e 10% picolit.

Complesso, molto fine al naso e in bocca. Un po’ come per tutte queste tipologie di vino la mineralità la fa da padrone.

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VODOPIVEC

Il regno della Vitovska.

“Origine 2016” fa solo legno.

“Vitovska 2016” fa 6 mesi in anfora sulle bucce e più in legno.

“SOLO MM16” mesi in anfora sulle bucce e più in legno, qui cambia anche il substrato: roccioso.

Molto fine. Anche se, a differenza dei precedenti, leggermente meno persistente al palato.

Infine il “Vitovska 2015′  è quello che più mi ha colpito per balsamicità e agrumi…me lo segno!

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Volevo farmi ‘un giro’ in FRANCIA… ma la maggior parte dei banchi d’assaggio, purtroppo, non era ancora presente.

Ho notato dai cartelli la presenza di molte aziende della regione del Languedoc, come questa di soli 6 ettari vitati.

DOMAINE LOUS GREZES

Mi sono fermata attirata dal colore del vino in alcune bottiglie: ‘Grandiose 2018 e 2016’ rosato da cabernet franc affinato in acciaio.

Ma forse quello che ho notato di più è ‘Cuvee Alibi Cèvennes IGP 2014’ da uva grenache di una particolare parcella, 18 mesi tonneaux.

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Andar per rossi …

RINALDI GIUSEPPE

Dal ‘Langhe nebbiolo 2017’, si passa da un Barolo su terreni di argilla e sabbia “Barolo Brunate 2015” , a terrenti completamente argillosi nel “Barolo Brunate 2015”.

Un vino che non ha bisogno di presentazioni, ma che parla nel bicchiere.

Qui troviamo il vitigno nebbiolo nelle massime espressioni…. un’etichetta per vincere facile!

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BEA PAOLO

Dedico un po’ più di tempo a questa azienda umbra a conduzione familiare. L’accoglienza di Giampiero mi fa sentire a casa!

A Montefalco son 13 ettari vitati a 400 mt altitudine. Il terreno è vulcanico in profondità, con sedimenti calcarei residuali lacustri. Qui la vite ‘soffre’ …e quindi produce poco e bene.

Inizia imbottigliare nel 1980: ad oggi 55.000 bottiglie.

Nel 2004 Giampiero, figlio di Paolo, insieme a due tre vignaioli italiani, fonda il gruppo Vini Veri (nel 2010 divenuto Consorzio).

Ed è proprio a Viniveri che Giampiero Bea oggi mi presenta i frutti del suo raccolto.

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– Breve parentesi bianca con “ARBOREUS umbria IGT bianco 2012″ – coltivato in vigne alberate costituite da piante antichissime (similmente all’Asprinio di Aversa)

E’ una essenza di trebbiano spoletino, buon macerato di 23 giorni, che lascia il profumo di erbe aromatiche e la dolcezza di una caramella d’orzo.

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-Tutti i vini rossi macerano 56 giorni sulle bucce, 1 anno in inox, poco più di 3 anni di naturale riposo in botti grandi di Slavonia, quindi 3 anni in bottiglia.”

“PIPPARELLO montefalco DOC rosso riserva 2011” (sangiovese 60%, montepulciano 25% e sagrantino 15%).

“ROSSO DE VEO Umbria IGT rosso 2011” (sagrantino da vigne giovani).

“PAGLIARO montefalco sagrantino DOCG secco 2011” : di un rosso rubino, con l’unghia che vira granato. Molto balsamico con punte di ribes nero. Al gusto si avverte subito un attacco agrumato di pompelmo rosa, con speziature varie come la cannella e la noce moscata. Riempie di palato, è succoso, ha tannini potenti, ma allo stesso tempo equilibratissimo.

Il concetto di ‘sintonia’ si esprime bene nei vini Paolo Bea e nella affermazione che riporto: “la natura deve essere – osservata, ascoltata e compresa, mai dominata!”

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Andiamo nelle marche a Piceno per le prossime due cantine:

OASI DEGLI ANGELI

Già l’etichetta ti invita al paradiso…nei 15 ettari vitati a 150/400 mt di altitudine.

“Marche Rosso IGT Kurni 2016” è vitigno montepulciano interpretato in un grande sorso!

Riconoscimenti annata 2016: Bibenda 5 Grappoli ; Slow Wine Grande Vino.

Caldo nei suoi 14,5 gradi alcool. Si riconoscono al naso i frutti di bosco, la macchia mediterranea, le spezie e anche il caffè! Profondo e complesso e dal tannino fine.

E’ uno spettacolo della natura!

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MATTONI VALTER

Solo 3 ettari per 6000 bottiglie.

‘ROSSO BORDO’ grenache che affina in barrique di 2°-3° passaggio per 2 anni.

Freschezza da vendere! Molto bello questo vino.

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Finale in dolcezza:

FERRANDES

Pantelleria: l’isola vulcano, la perla nera del Mediterraneo. Rinomata in tutto il mondo enologico per la produzione del suo Passito.

Degustiamo dal più giovane “Passito di Pantelleria anno 2013”, al “Passito di Pantelleria 2008″ (premio ANTONIO GALLONI 96/100).

Il vitigno è il Moscato di Alessandria o Zibibbo come dir si voglia, coltivato a piccoli alberelli.

I produttori mi raccontano di come venga appassita l’uva, su delle graticole che vengono girate ‘sotto e sopra’ per una essicazione omogenea.

Ambrato luminoso dal profumo di panettone, ricco nei sentori di burro e uva passa. In bocca ricorda ancora l’ albicocca secca ed è morbido e dolce come miele.

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BEA PAOLO

Ritorniamo per questo assaggio da fare ….almeno una volta nella vita!

‘Montefalco Sagrantino DOCG passito 2007’ : un estratto di more di rovo, sviluppa poi tutta la estrema complessità e dolcezza naturale.

Appassimento in cantina con areazione naturale. Tolti i raspi la massa fermenta e macera per 122 giorni. Dopo la svinatura il vino rimane sulle fecce fino a fine maggio.

Intensità e anima in una bottiglia! E’ risultato pazzesco nell’abbinamento con del formaggio stagionato, come il 24 mesi da vacche rosse, che prontamente era nel piatto!

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RAINA

Dieci ettari a Montefalco in Umbria.

“Sagrantino Passito DOCG 2014” da meditazione oppure, come suggeriscono, con torta di noci e visciole!

Resa per ettaro: 50 quintali. Vendemmia manuale a ottobre con cernita dei grappoli più soleggiati e spargoli.

Affinamento: 12 mesi in barrique francesi, 12 mesi in acciaio inox, 12 mesi in bottiglia.

Presentano anche un vino c.d. speciale: “Vermouth Numero Uno” : artigianale rosso vino aromatizzato con infusi alcolici naturali di erbe aromatiche e spezie. Il primo in assoluto ottenuto da uve autoctone umbre (Montefalco Sagrantino DOCG 75%, La Peschiera di Pacino IGT 25%). Troviamo liquirizia, china, genziana, mirto, ed erbe aromatiche …

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DOMAINE DU TRAGINER

BANYULS: la mia prima volta!

(e qui mi concedo del tempo per una descrizione a parte ….Link tra un po’)

Viniveri 2019…il naturale che va oltre!

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